mercoledì 13 febbraio 2013

Stagione venatoria, bilancio drammatico



 per i rapaci: quasi 100 gli esemplari abbattuti  *

La stagione venatoria appena conclusa ha fatto registrare un bilancio tragico per i rapaci, specie protette dalla legge italiana e dalle Convenzioni internazionali: dal 1° settembre 2012, primo giorno di preapertura della caccia, al 31 gennaio 2013 (giorno di chiusura nella gran parte delle Regioni), sono 95 i rapaci che sono stati abbattuti a fucilate e ricoverati nei centri Lipu, appartenenti a rapaci diurni (aquila minore, biancone, falco palude, gheppio, lodolaio, poiana, sparviere, falco pellegrino falco pecchiaiolo, smeriglio) e notturni (allocco, gufo comune, gufo di palude e civetta). 43 rapaci sono deceduti, 36 sono attualmente in cura mentre 9 sono già stati liberati. 

L'ultimo episodio, informano dalla Lipu, si è verificato proprio a poche ore dalla chiusura della stagione venatoria, il 31 gennaio. Un giovane astore è stato infatti trovato ferito  da un agricoltore nel piccolo comune di Ottobiano (Pavia), in Lomellina, consegnato alle guardie provinciali di Pavia e infine ricoverato d'urgenza al Centro recupero fauna selvatica della Lipu a Pontevecchio di Magenta (MI).
L'animale, sottoposto a una radiografia, riportava gravi fratture a entrambe le ali, provocate da numerosi pallini e ora il destino del rapace, appartenente ad una specie definita rara a livello nazionale, appare molto incerto.

«Questo ultimo inquietante episodio e i dati finali dei rapaci impallinati nei nostri centri, confermano l'urgenza di un Piano nazionale antibracconaggio che attribuisca maggiori fondi alle forze dell'ordine, in primis il Corpo forestale dello Stato, e l'avvio di una seria modifica alla 157/92 che preveda, almeno raddoppiandole, le sanzioni sostanziali ai bracconieri- ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu - Lo abbiamo chiesto nelle nostre proposte ai candidati premier e lo ribadiamo oggi, di fronte a questo ennesimo e sciagurato sfregio alla natura. Ma serve anche, finalmente, un intervento a sostegno dei centri recupero, che operano con abnegazione ma con pochissime risorse e insufficiente supporto da parte delle amministrazioni. Solleciteremo il nuovo Parlamento ad intervenire senza tentennamenti sull'uno e l'altro fronte», ha concluso il presidente Lipu.

* da greenreport.it,  6 febbraio 2013

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